Riabilitazione neuropsicologica
La riabilitazione neuropsicologica è un intervento terapeutico, non farmacologico, finalizzato al trattamento di disturbi inerenti i processi cognitivi ed emotivo-motivazionali alterati da invecchiamento cerebrale, lesioni o disfunzioni del sistema nervoso centrale.
Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, le finalità generali dell’intervento riabilitativo sono essenzialmente cinque: la prevenzione dei deficit, il rallentamento della progressione dei sintomi, la restituzione delle funzionalità lese, la compensazione dei deficit acquisiti e, infine, il mantenimento delle funzionalità residue.
Alterazioni della funzionalità neuropsicologica possono essere ricondotte a invecchiamento cerebrale, patologie degenerative del sistema nervoso centrale, malattie cerebrovascolari, tumori cerebrali, malattie infettive a carico dell’encefalo, traumi cranici e altre gravi cerebrolesioni acquisite di eziologia vascolare, post-anossica o post-infettiva.
I deficit cognitivi rilevati più frequentemente in tali situazioni interessano la memoria, il linguaggio, l’attenzione, le funzioni esecutive, la programmazione del movimento, la cognizione spaziale e le abilità numeriche.
Da un punto di vista comportamentale ed emozionale è possibile talvolta osservare alterazioni che coinvolgono il controllo e la modulazione degli impulsi, l'iniziativa e la motivazione all’azione, la manifestazione delle emozioni e la capacità di giudizio. Tali condizioni possono essere associate a comportamenti inadeguati per eccesso o per difetto.
In tutte queste situazioni la riabilitazione neuropsicologica consente una presa in carico altamente individualizzata e centrata sulla persona. Il percorso riabilitativo prevede infatti approcci e interventi specifici, modellati sul singolo paziente, con obiettivi stabiliti sulla base del suo contesto di vita e delle sue necessità, tenendo conto del grado di compromissione presente.
In considerazione della natura complessa della sintomatologia neuropsicologica, il processo riabilitativo si realizza attraverso l’integrazione di interventi cognitivi, comportamentali, psicologici e psicoterapeutici, accompagnando il paziente e la sua famiglia per tutto l’arco della presa in carico riabilitativa.
La presenza di patologie neurodegenerative progressive o di significativi disturbi emozionali o comportamentali rende utile l’associazione della riabilitazione neuropsicologica a specifici interventi di natura farmacologica.
Un elenco non esaustivo di eventi o condizioni patologiche in grado di causare disfunzionalità neuropsicologiche comprende: ictus ischemici o emorragici, attacchi ischemici transitori (Transient Ischemic Attack, TIA), traumi cranio-encefalici (TCE), aneurismi cerebrali, malformazioni artero-venose (MAV), emorragie cerebrali, glioblastomi, meningiomi, encefaliti, demenze vascolari e altre patologie neurodegenerative caratterizzate da differenti livelli di compromissione; tra queste ricordiamo il disturbo cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI), la malattia di Alzheimer (Alzheimer’s Disease, AD), la malattia di Parkinson (Parkinson’s Disease, PD), la demenza fronto-temporale (Fronto-Temporal Dementia, FTD), la sclerosi multipla (Multiple Sclerosis, MS), la malattia a corpi di Lewy (Dementia with Lewy bodies, DLB), la corea di Huntington (Huntington Disease, HD), la degenerazione cortico-basale (Corticobasal Degeneration, CBD) e l’encefalopatia traumatica cronica (Chronic Traumatic Encephalopathy, CTE).